Gli Alt J e il ricorrere del numero 3

Racconto rivelatore della dinamica costante che accompagna l’autore nel suo rapporto con la musica. La dinamica è la spinta, mai sazia, a cercare qualcosa che non sia mai fine a se stesso, ma che rimandi a sollecitazioni, spunti, fili, sposalizi con altre forme d’arte e di ricerca, come la letteratura, in primis, ma anche l’architettura, i viaggi, l’amore e l’esistenza.

Cercavo un sottofondo per un testo sulla fragilità in Leopardi e giravo da un po’ su You tube senza trovare quello giusto.

Ad un certo punto la mia attenzione fu catturata da un video in bianco e nero che iniziava con un dialogo in spagnolo, Suffrimos, diceva una donna anziana alla nipote, devi estrarla tirandola dalla radice ed esclamare “Soffriamo”, poi iniziava la melodia del brano.

Mi colpirono i primi versi:

Neon, neon, neon
A blue neon lamp in a midnight country field
Can’t surround so you lean on, lean on
So much your heart’s become fond of this
Oh, these three worn words
Oh, let me whisper like the rubbing hands

Of tourists in Verona
I just want to love you in my own language

una lampada blu al neon in un campo di campagna a mezzanotte non ti può circondare quindi impara
in modo che il tuo cuore si innamori di questo
oh queste tre parole consumate
Oh, queste tre parole abusate
Oh, fammele sussurrare come mani che si strofinano
Di turisti a Verona

Voglio solo amarti nella mia lingua

“A tourist in  Veroona”: amavo quella pronuncia inglese di una città italiana, mi divertono e mi incuriosiscono gli artisti di un certo calibro che si avventurano sull’italiano, come Morissey che pronuncia  la frase “Pasoolini it’s me”.

Amavo quel video e quei riferimenti al mondo de los muertos al quale si ispirava uno dei miei videogiochi preferiti, Grimfandango, le avventure del detective Manny Cavalera che deve riscattare  la propria anima nel regno dei morti.

Iniziai ad approfondire il brano e trovai che le immagini del video e la musica erano perfetti per la mia ricerca.

Il brano parla di due giovani amanti, due moderni Romeo e Giulietta e fa esplicito riferimento al pellegrinaggio dei giovani innamorati alla casa di Romeo e Giulietta, le tre parole logore logore per quante volte sono state utilizzate sono I love you, io ti amo.

Il regista del video, Alex Takacs, il cui nome d’arte è Il giovane replicante per la sua fascinazione per Blade Runner, racconta in un’intervista che gli Alt J avevano chiesto che nel video ci fosse un riferimento ad una poesia di Ted Hughes tratta dalle Bithday Letters.

La poesia si intitola I cani stanno mangiando tua madre e poeta l’aveva scritta per celebrare il suo amore per la moglie, la poetessa Sylvia Plath, morta suicida diversi anni prima. Nel testo l’autore si rivolge ai figli ed esprime rabbia perché l’opinione pubblica lo ha sempre considerato in qualche modo colpevole del suicidio della moglie.

Now see who

Will drop on all fours at the end of the street

And come romping towards your mother,

Pulling her remains, with their lips

Lifted like a dog’s lips

Into new positions.  Protect her

And they will tear you down

As if you were more her.

They will find you every bit

As succulent as she is.  Too late

To salvage what she was.

I buried her where she fell.

Ora guarda chi

Cadrà a quattro zampe alla fine della strada

E vieni scatenato verso tua madre

Tirando i suoi resti, con le labbra

Sollevato come le labbra di un cane

In nuove posizioni. Proteggila

E ti abbatteranno

Come se tu fossi più lei.

Ti troveranno ogni pezzo

Succulenta come lei. Troppo tardi

Per salvare quello che era.

L’ho seppellita dove è caduta.

Anche nel video c’è una storia d’amore, ma è collocata in Messico, ossia in tutt’altro luogo. Il regista ha l’intuizione di riproporre alcuni elementi macabri e un pathos che sono presenti nelle altre due storie di amore a cui deve fare riferimento, la storia presente nel testo degli Alt J e la poesia di Hughes che gli è stata data come traccia.

Ricorrono i cani che azzannano e la disperazione dei due amanti che sembrano rincorrersi sempre tra la vita e la morte ma non riescono mai ad essere felici e presenti nella stessa dimensione.

Ero ormai entrato nel mondo degli Alt J e ne volevo assolutamente sapere di più, la mia passione e la ricerca di testi particolari e non del tutto afferrabili e l’abbinamento a musiche nuove ma rassicuranti mi portavano a pensare di aver trovato qualcosa di speciale.

Comprai il disco Relaxer e presto ebbi modo di approfondire il video di Pleader, altro brano contenuto in Relaxer.

Anche questo brano ha un riferimento letterario infatti è ispirato alla novella How green was my valley una novella del 1939 di Richard Llewellyn.

La novella racconta la storia di una comunità di minatori del Galles del Sud e ho sempre dato a questa canzone un significato molto personale, legato ad un senso di nostalgia dovuto alla lontananza dalla mia città e più in generale dai miei affetti.

How green was my valley?

Nel mio immaginario significa… come erano spensierati quegli anni giovanili e pur essendo la mia città tutto fuorché  una valle verde, questo senso di epica malinconia che risuona nella musica di Pleader parla di me e di quello che sono stato.

Come spesso accade quando una canzone mi affascina, trovo strane coincidenze che la rendono ancora più mia. Gli Alt J hanno infatti deciso di registrare i cori di questa canzone nella cattedrale di Ely vicino Cambridge e quella cattedrale la ricordo perfettamente, mi ci ritrovai quasi per caso durante una trasferta di lavoro e in quel luogo ricordo di aver percepito le vibrazioni che si ricevono nei luoghi speciali.

Io mi innamoro di questi dettagli.Se capito nella città di Ely in un freddissimo febbraio ed entro nella cattedrale di Ely, ci deve essere un motivo, probabilmente il motivo è che io debba poter immaginare quattro anni dopo di veder cantare i cori di Pleader degli Alt J in quella cattedrale. 

Un terzo brano degli Alt J che amo molto è Breezeblocks, ancora un altro grande video per sottolinearlo, ma questa volta il brano è tratto da un disco del 2012.

Ha avuto una notorietà quasi casuale fra i teenagers grazie a Tik Tok, tanto è vero che una mattina, mentre accompagnavo a scuola mia figlia, lei mi ha proposto orgogliosa questa sua nuova scoperta musicale.

Sono quei momenti magici in cui le generazioni trovano un punto di incontro, sensibilità comuni che a volte sembrano impossibili.

Breezblock è ispirata alla favola per bambini Where the wild things are, una favola sempre dal sapore macabro, come ci ha abituato ormai la band. Si può amare qualcuno al punto di volerlo mangiare? Quali possono essere le dinamiche di un  amore tossico di questo tipo?

Ancora una volta un amore turbolento, ancora una volta un riferimento letterario e un video particolarissimo a sottolinearlo, il numero 3 è il numero degli Alt J come i lati del triangolo del  simbolo che li rappresenta, come le parole logore del singolo dal quale è partito il mio amore per loro.

Ringrazio Alessandra Cicalini per il supporto e la collaborazione per ulteriori approfondimenti potete consultare i seguenti siti

https://thehundreds.com/blogs/content/meet-alex-takacs-aka-young-replicant-director-behind-favorite-flying-lotus-lorde-music-videos

Saturday Poem – The Dogs Are Eating Your Mother

Una coppia disastrosamente umana / La versione di Hughes

https://fromnovelstonotes.wordpress.com/2017/04/30/alt-j-inspired-by-childhood-book-where-the-wild-things-are/

Musica, odio e violenza: “Breezeblocks” degli Alt-J

Fabio Massi

Nato a Taranto nel 1974 non smette mai di innamorarsi di ciò che scopre caro e cerca di non lasciarlo mai come la sua trasmissione radio Grafite, dalla Puglia alle Marche, tenuta stretta in amicizia senza fine..

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